Lista Falciani alla greca

In Grecia si è chiamata “lista Lagarde”, la “lista Falciani” che, diciotto mesi fa, il governo francese, di cui allora Christine Lagarde era ministro, consegnò anche al governo greco oltre a quello italiano, spagnolo e tedesco, per via diplomatica.

La lista conteneva i nomi di 1.991 correntisti greci della HSBC di Ginevra sospetti di evasione fiscale, che Hervé Falciani aveva sottratto alla banca.
Ad Atene, però, nulla fu fatto in proposito e, anzi, ora nessuno sa dove sia la lista, tant’è che, spinto dalle rivelazioni dei giornali, l’attuale ministro delle finanze, Ghiannis Stournaras, ha dichiarato al Financial Times di averne scoperto l’esistenza dalla stampa.
Diciotto mesi fa, ministro omologo di Stournaras era Ghiorgos Papakonstantinou: interrogato a proposito, ha risposto di aver consegnato la lista allo Sdoe, corpo speciale contro il crimine economico e di non averne valorizzato i contenuti perché provenienti dall’acquisizione illecita di dati personali.
Stessa linea di difesa è quella seguita dal successore di Papakonstantinou, Evanghelos Venizelos, ora leader del Pasok, partito membro della coalizione di governo.
Ne consegue che, per diciotto mesi, Papakonstantinou e Venizelos avevano per le mani una lista, arrivata loro per via ufficiale, di potenziali evasori fiscali. Gli ex ministri raccontano di non averla valorizzata per tutela della privacy e perché frutto di acquisizione illegale.

Evidentemente scrupoli che gli altri governi non si sono fatti e che stridono con la logica: se la lista è illegale, non è illegale anche il suo possesso? Se la tutela della privacy era tanto importante per i governi cui erano ministri Papakonstantinou e Venizelos, perché tutt’oggi vige la norma per cui lo Sdoe è obbligato a indagare anche su denunce anonime? Perché, infine, i due ex ministri non si sono rivolti alla magistratura?
Forse Papakonstantinou e Venizelos credono che i pensionati abbiano più soldi da dare allo Stato greco che non gli evasori.

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  1. […] nel periodico da lui diretto, Hot Doc, i circa 2 mila nomi della lista Lagarde. Scrive Margherita Dean, reporter in Grecia per Radio Popolare : “Diciotto mesi fa, ministro omologo di Stournaras era Ghiorgos Papakonstantinou: interrogato a […]

  2. […] Scrive Margherita Dean, reporter in Grecia per Radio Popolare : “Diciotto mesi fa, ministro omologo di Stournaras era Ghiorgos Papakonstantinou: interrogato a proposito, ha risposto di aver consegnato la lista allo Sdoe, corpo speciale contro il crimine economico e di non averne valorizzato i contenuti perché provenienti dall’acquisizione illecita di dati personali.Stessa linea di difesa è quella seguita dal successore di Papakonstantinou, Evanghelos Venizelos, ora leader del Pasok, partito membro della coalizione di governo.Ne consegue che, per diciotto mesi, Papakonstantinou e Venizelos avevano per le mani una lista, arrivata loro per via ufficiale, di potenziali evasori fiscali. Gli ex ministri raccontano di non averla valorizzata per tutela della privacy e perché frutto di acquisizione illegale. Evidentemente scrupoli che gli altri governi non si sono fatti e che stridono con la logica: se la lista è illegale, non è illegale anche il suo possesso? Se la tutela della privacy era tanto importante per i governi cui erano ministri Papakonstantinou e Venizelos, perché tutt’oggi vige la norma per cui lo Sdoe è obbligato a indagare anche su denunce anonime? Perché, infine, i due ex ministri non si sono rivolti alla magistratura? Forse Papakonstantinou e Venizelos credono che i pensionati abbiano più soldi da dare allo Stato greco che non gli evasori.” […]

  3. […] nel periodico da lui diretto, Hot Doc, i circa 2 mila nomi della lista Lagarde. Scrive Margherita Dean, reporter in Grecia per Radio Popolare : “Diciotto mesi fa, ministro omologo di Stournaras era Ghiorgos Papakonstantinou: interrogato a […]



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